venerdì 27 gennaio 2012

La Capitale del Peccato: Sesso, Droga e il Paradiso dei bordelli.



Lugano è il troiaio d’Europa, secondo Fabrizio Corona. In Canton Ticino, 300 mila anime, esercitano più di mille prostitute, una stima al ribasso. La vicinanza con l’Italia e la legalizzazione del meretricio hanno reso la Svizzera italiana il paradiso dei bordelli...
Ogni weekend un variegato popolo emigra. Dall’Italia verso il Canton Ticino, passando prevalentemente per la dogana di Chiasso. Negli anni ’70 la gita a Lugano significava un pieno di benzina a basso prezzo ed una scorta di Toblerone. I costumi sono leggermente mutati e negli ultimi anni la frontiera viene superata da orde di clienti affamati di sesso a buonmercato. Per meno di 100 euro prestazioni complete e al riparo da sguardi indiscreti, in piccoli ma comodi appartamenti dove brasiliane, slave, e donne provenienti da ogni parte del mondo si offrono ai loro clienti.
MELANO, MILANO – Il piccolo paese di Melano è un caso paradigmatico della trasformazione del Canton Ticino. Poco più di 1.000 abitanti, era la classica piccola comunità che si trova sul Lago di Lugano, o Ceresio. L’uscita autostradale a 5 km dal confine cittadino e la relativa vicinanza alla dogana di Chiasso – distante meno di 15 minuti – ne hanno fatto un paradiso della prostituzione. A Melano si trovano 4 bordelli, mascherati da bar o da ristorante, nei quali è possibile prendere una birra o mangiarsi una pizza, ma è molto più facile trovare una ragazza straniera che offre il proprio corpo a poche decine di euro. Il prezzo medio è decisamente conveniente rispetto al mercato italiano, dove la prostituzione casalinga è più costosa rispetto a quella stradale. I 4 bar/ristorante di Melano sono incastonati in complessi residenziali dove le ragazze hanno a disposizione una camera con un bagno proprio, affittata ad un costo poco superiore rispetto al costo di un singolo rapporto sessuale, tra i 70 e i 100 euro. L’offerta è multiculturale, dato che nel piccolo paesino ticinese si trovano ragazze da ogni parte del mondo, mentre altri postriboli ticinesi si sono specializzati. Il celebre Oceano di Noranco, periferia di Lugano e poco distante da Melano, è popolato di ragazze brasiliane, mentre il Motel Castione è il porto di attracco delle ragazze slave. Tutti questi luoghi sono contraddistinti da un tratto comune, la costante presenza di macchine targate Italia. In Ticino vivono 300 mila persone, e nel Sottoceneri, dove la prostituzione  è diffusissima, è residente meno della metà della popolazione cantonale. La zona è però confinante con la regione più popolosa d’Italia, la Lombardia, ed è raggiungibile in un paio d’ore dalla gran parte della Pianura Padana. La benzina costa ancora poco in Svizzera, circa 30 centesimi di meno rispetto all’Italia, ma non è per il pieno che la Padania si dirige verso il transito elvetico, lavoratori frontalieri a parte, che dopo le regolari 9 ore fatte non disdegnano una capatina al lupanare

In Canton Ticino e in Svizzera la prostituzione è consentita da molti anni, ma da più di 10 è diventata un fenomeno diffuso che cresce ogni anno.  A fine anni ’90 spuntarono come funghi bar all’interno di alberghi, dove tutte le camere erano affittate a giovani prostitute. Le consumazioni erano molto care, e i rapporti gratuiti, così che si eludeva il divieto di sfruttamento della prostituzione, ancora vigente, che avrebbe reso immediata la chiusura di strutture del tutto simili a bordelli. Il fenomeno spinse le autorità dei vari Cantoni a legalizzare il meretricio,  tanto che almeno 15 mila donne esercitano  la professione sul territorio federale. Nella gran parte dei 26 Cantoni si trovano molti bordelli, in particolare nelle zone di confine. Zurigo e Ginevra, le due più grandi città svizzere, molto vicine a Germania e Francia, offrono numerose possibilità a chi arriva dall’estero per pagarsi un rapporto sessuale. La Svizzera italiana, collegata via Autostrada dei Laghi alla Pianura Padana, è diventata nel corso degli anni il maggior polo d’attrazione del business della prostituzione, stimato in almeno 100 milioni di euro annui. Cifra da valutare per difetto, perché non comprende l’indotto generato dalla presenza di professioniste del sesso che guadagnano tra i 1.000 e i 2.000 euro al giorno. Parrucchieri, estetisti, gioiellerie e boutiques hanno vissuto un vero e proprio boom grazie alle più di mille prostitute che vivono nel piccolo Ticino. Passeggiando per il centro di Lugano, al pomeriggio, si incrociano spesso coppie di giovani donne dall’accento straniero dedite a frenetiche attività di shopping, una presenza spesso denunciata dalle forze politiche locali, ma più che tollerata grazie alle franchi, e risparmiano qualcosa visto che il cambio non è favorevole nei bordelli ticinesi.
preziose risorse portate dal flusso continuo e ininterrotto di italiani in cerca di sesso.

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