domenica 22 gennaio 2012

Clet Abraham: i segnali stradali e la Street Art secondo un artista francese..



Da un po’ di tempo per le città italiane e non, compaiono strane reinterpretazioni dei segnali stradali….
Compaiono sempre più numerosi, silenziosamente, un po’ come le briciole di Pollicino marcano e mappano il territorio, spesso “inquinato” da migliaia di input visivi. Sono gli omini di Clet Abraham, artista bretone, mezzo fiorentino, che da due anni a questa parte incolla in notturna stickers removibili sui segnali stradali delle principali città italiane e non, regalando ai passanti un sorriso. Ma il fine di Clet è molto più profondo e vale la pena soffermarsi e comprendere meglio i suoi blitz estetici, che non sono un inno all’anarchia ma un monito a riflettere su come la società sia sempre più standardizzata, incanalata, costretta da regole a discapito dell’espressione e intelligenza individuale.



Clet infatti definisce provocatoriamente i comuni segnali stradali  come «unica forma d’arte contemporanea che sia riuscita a imporsi con prepotenza nello spazio pubblico». E così i suoi personaggi, Cristi crocifissi, Madonne, angeli, diavoli, moderni Cirenei con pesanti travi sotto il braccio, diventano i simboli della sua crociata artistica. Ovviamente i riferimenti religiosi non sono casuali: Abraham, da cattolico non praticante, muove una critica alle religioni che secondo lui stanno “prendendo la deriva”, diventando sempre più “preconfezionate”, con una conseguente perdita di valori e identità.
La speranza è che queste azioni urbane possano destare l’attenzione anche delle nostre amministrazioni locali che spesso non danno il giusto valore allo “spazio pubblico”, alle piazze e alle strade delle nostre città, che sarebbe bello potessero diventare il palcoscenico di appuntamenti culturali ed espressioni artistiche.


Una nota a piè pagina. Nell’ottobre del 2010, per invitare l’istituzione culturale fiorentina a rivolgere il suo sguardo sulla realtà artistica contemporanea, Clet ha posto un suo autoritratto nella collezione Loeser di Palazzo Vecchio nello spazio lasciato vuoto dal ritratto di Laura Battiferri prestato al Palazzo Strozzi per la mostra Agnolo Bronzino, poeta e pittore alla corte dei Medici. Accanto al proprio autoritratto, Clet Abraham ha disposto il seguente beffardo cartiglio spiegativo:

« ANACLETO ABRAHAMI (1524-1594) detto Il Bretone data la sua sfrenata passione per l’ostrica. Pittore e scultore bizantino, si trasferì in Firenze dove si formò presso la bottega di Angelo Del Bello. Fu l’appassionato amante di Laura, con la quale batté il ferro finché fu caldo, in barba del ben noto artista Bartolomeo Ammannaggia. »

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