DOMANDA: che rapporto possiamo scorgere tra Sh. e la filosofia platonica?
La parola chiave da chiarire è il termine "filosofia platonica". Dobbiamo farsi un idea chiara di alcuni elementi cardine di tale filosofia. Allora.. La filosofiua platonica è una forma di idealismo non sogegttivo, quindi oggettivo, ovevro che presenta il piano apicale dell'ontologia, la realtà ultima (le idee), non come prodotto da qualche soggetto, bensì come idee, entità eterne ed immutabili non soggette al tempo.
La parola chiave da chiarire è il termine "filosofia platonica". Dobbiamo farsi un idea chiara di alcuni elementi cardine di tale filosofia. Allora.. La filosofiua platonica è una forma di idealismo non sogegttivo, quindi oggettivo, ovevro che presenta il piano apicale dell'ontologia, la realtà ultima (le idee), non come prodotto da qualche soggetto, bensì come idee, entità eterne ed immutabili non soggette al tempo.
La perfezione delle idee è quindi collegata al loro essere sottratte al potere distruttivo del tempo.
Nei sonetti abbiamo una sfida contro il tempo: in questa lotta possiamo scorgere la volontà di equiparare l'amico all'immutabilità delle idee. Per Sh. qualunque bellezza deve partecipare alla bellezza (potremmo dire ontologica) dell'amico. Per Platone un oggetto non poteva avere una qualità senza partecipare all'idea platonica di tale qualità ontologica.
Nei sonetti abbiamo una sfida contro il tempo: in questa lotta possiamo scorgere la volontà di equiparare l'amico all'immutabilità delle idee. Per Sh. qualunque bellezza deve partecipare alla bellezza (potremmo dire ontologica) dell'amico. Per Platone un oggetto non poteva avere una qualità senza partecipare all'idea platonica di tale qualità ontologica.
La professoressa Carmen dell'Aversano! Una insegnante alla quale devo tanto.. |
Dovrei paragonarti a un giorno d'estate?
Tu sei ben più raggiante e mite:
venti furiosi scuotono le tenere gemme di maggio
e il corso dell'estate ha vita troppo breve:
talvolta troppo cocente splende l'occhio del cielo
e spesso il suo volto d'oro si rabbuia
e ogni bello talvolta da beltà si stacca,
spoglio dal caso o dal mutevol corso di natura.
Ma la tua eterna estate non dovrà sfiorire
né perdere possesso del bello che tu hai;
né morte vantarsi che vaghi nella sua ombra,
perché al tempo contrasterai la tua eternità:
finché ci sarà un respiro od occhi per vedere
questi versi avranno luce e ti daranno vita.
2) Nel sonetto 20 l'amico è più bello delle donne ecc.
Viso femmineo che Natura di sua man dipinse
hai tu, sire-signora della mia passione;
cuore gentil di donna, che però non conosce
la scaltra volubilità consona alle donne false;
occhi più puri dei loro, meno perfidi nel guardare,
che rendono prezioso l'oggetto su cui si posano;
uomo all'aspetto, che assommando ogni fascino,
ruba gli occhi agli uomini e avvince il cuore delle donne.
E per esser donna tu prima fosti creato,
finché Natura nel foggiarti non s'invaghì
e con un tocco in più ti sottrasse a me
dandoti un'aggiunta inutile al mio scopo;
ma poiché forma ti diede per soddisfar le donne,
sia loro il piacer dei sensi e mio il tuo amore.
3) Nel sonetto 38 l'amico è la decima musa ed è da solo più bello di tutte le muse messe insieme.
Come può mancare di soggetto la mia Musa
fin che tu respiri e ai miei versi infondi
il tuo dolce tema, forse troppo eletto
per esser celebrato da ogni comune carta?
Ringrazia pur te stesso se alcunché di mio
degno di lettura colpirà la tua attenzione;
chi può esser tanto ottuso da non scrivere di te
se la stessa tua presenza dà luce all'inventiva?
Sii tu la decima Musa, dieci volte più degna
di quelle antiche nove che i poeti invocano;
e chi supplica il tuo aiuto, possa egli dar vita
a rime immortali che resistano al futuro.
Se la mia povera Musa piace a quest'epoca difficile,
mia sia la fatica, ma tua la gloria.
4) Nel sonetto 53 scrive : <<di ogni grazia sublime tu sei partecipe>>, facendo dell'amante la bellezza alla quale tutte le cose partecipano.
E' in questo modo che Sh. prende l'idealismo Platonico e lo sovverte poichè il bello ontologico diventa terreno ! E' l'amico ! Sembra una polemica contro il platonismo.
Qual è la tua natura, di che mai sei fatto
per essere scortato da tante ombre estranee?
Ognuno riflette solo l'unica sua ombra
e tu puoi, da solo, prestarti a tante ombre.
Si descriva Adone ed il suo ritratto
misera imitazione diventa di te stesso;
si sommi al volto d'Elena ogni bellezza rara
ed ancora appari tu dipinto in vesti greche;
si parli di primavera e di copiose messi,
la prima non è che l'ombra della tua bellezza,
le altre sembran solo tuo generoso dono;
e in ogni felice forma noi ti rivediamo.
Ogni bellezza esterna ha di tuo qualcosa,
ma per animo costante nessun con te s'accorda.
DOMANDA : Mi è parso che trattando del rapporto tra Sh. e Platonismo abbiamo tralasciato il tema della Dark lady. Che relazione hanno il platonismo e l'amore di Sh. per la dark lady?
Se la bellezza dell'amico è la bellezza intersoggettiva, ovvero condivisa e quindi, direbbe Platone, oggettiva, la bellezza della donna si configura invece come la bellezza dell'imperfezione. La bellezza diventa così non riducibile ad una verità ontologica, ad un idea assoluta.
Vedasi sonetto 127 e 141.
sonetto 141:
A dire il vero io non t'amo coi miei occhi
perché in te notano un'infinità di colpe;
solo il mio cuore ama quanto essi sdegnano
e a dispetto loro, è lieto del suo ardore.
Né il mio udito si delizia al tono della tua voce,
né il mio sentimento è prono a volgar lussuria,
né il gusto o l'olfATTO QUINTOoglion essere invitati
a un erotico banchetto soltanto col tuo corpo:
ma né i miei cinque spiriti o i miei cinque sensi
possono dissuadere dall'amarti un pazzo cuore
che lascia incontrollata questa parvenza d'uomo
perché schiava sia e vassalla del tuo superbo cuore:
ma io volgo a privilegio questa mia sventura
perché godo la penitenza di chi mi fa peccare.
Che rapporto (differenze, ecc) possiamo trovare tra l'immortalità acquisita tramite la prole e l'immortalità tramite la letteratura?
L'immortalità attraverso la prole è "metaforica", si fonda su presupposti condivisi oramai dalla maggioranza delle persone. E' quindi oggetto di condivisione sociale, che però si basa su presupposti di un dato "gruppo".
L'immortalità tramite la letteratura è anch'essa tra virgolette "metaforica" (potremmo definirla "più metaforica"). Questa però non è condivisa completamente da tutti. In essa non c'è una condivisione diffusa. In più essa presenta una continuità qualitativamente molto differente : uomo --> poesia. Anch'essa si basa su presupposti e su una specifica visione del mondo.
Detto questo, poichè entrambe si basano su presupposti, è legittimo sostenere che anche la poesia può rendere immortali. Entrambe sono "immortalità metaforiche".
Come possiamo interpretare l'immagine "bella" della "scura dark lady?". Nella sua figura si ha una rivisitazione del concetto di "bello"? (intorno alla parola "eyes")
Eyes sono l'organo demandato all'eccellenza estetica (percezione superficiale). Il cuore invece è l'organo della percezione interiore, che non mente. Nel sonetto 127 scrive : "ora il nero è l'erede legittimo della bellezza". La bellezza quindi non è solo superficialità, bensì soprattutto interiorità. Sh. mette in atto una "trasmutazione dei valori" : due infatti sono le "categorie culturali" che all'epoca erano ben radicate, ovvero il "fair" (bello, l'onesto) e il "black" (il brutto, il demoniaco). Sh. mette in crisi tali categorie. Sottolinea quindi il contrasto tra percezione individuale e sociale ("anche il sole non vede se il cielo non è limpido")
Le poesie di chiusura della raccolta perchè sono di quel genere? perchè Sh. ha fatto questa scelta ?
Forse sono stati messi lì per far capire "come sarebbe stata una raccolta piena di sonetti di quel genere, calssici, dolci, stucchevoli. Oppure potrebbe equiparare i due tipi di poesia dicendo che entrambi sono finzione e la novità che vi ha sconvolto, è anch'essa un artificio della sua potenza.
Cupido poggia il brando e s’addormenta;
non perde il destro una figlia di Diana
che la lama d’amore virulenta
immerge svelta dentro una fontana.
Acquista l’acqua dal suo fuoco erotico
una virtù di vampa duratura,
un nepente bollente che al falotico
dà garanzia di prodigiosa cura.
Con nuovo dardo Amore arde le ciglia
di lei, che ne fa prova al mio costato;
la smania di quel balsamo mi piglia,
che corro là, meschino d’un malato.
Non giova! il mio rimedio troverei
dov’è anche il fuoco – negli occhi di lei.
Il bimbo dio d’amore s’addormenta
accanto alla sua spada portentosa;
uno stuolo di ninfe gli s’avventa,
votate a castità; la più graziosa
delle vestali toglie quella lama
che istilla amore ai cuori dei mortali:
dorme, il campione dell’eterna brama,
disarmato da mani verginali!
La spada, immersa al fondo d’acqua diaccia,
incandescendo in quella il suo fervore
un vapore salubre ne procaccia
ai sofferenti; io, schiavo d’amore,
qui cerco cura. E questo ne discende:
l’acqua non spegne il fuoco che l’accende.
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