Fish |
Wolfgang Iser |
LEZIONE DI ERMENEUTICA
FISHE' il testo o il lettore che produce il significato?
Il testo non è il depositario autosufficiente del significato e esso richiede, come minimo, il contributo di qualche altra cosa. […] Ho messo in più in discussione l'autosufficienza del testo sottolineando come la sua forma spaziale nasconda la dimensione temporale in cui si significati sono attualizzati.
Il significato si sviluppa in rapporto dinamico con le attese, le tendenze, i desideri del lettore.
Si ha l'azione del testo sul lettore e l'azione realizzata dal lettore nel momento in cui ha a che fare con il testo ( lo attualizza)
Il testo non è il depositario autosufficiente del significato e esso richiede, come minimo, il contributo di qualche altra cosa. […] Ho messo in più in discussione l'autosufficienza del testo sottolineando come la sua forma spaziale nasconda la dimensione temporale in cui si significati sono attualizzati.
Il significato si sviluppa in rapporto dinamico con le attese, le tendenze, i desideri del lettore.
Si ha l'azione del testo sul lettore e l'azione realizzata dal lettore nel momento in cui ha a che fare con il testo ( lo attualizza)
Testo ---- > significato <---- lettore (attualizzazione temporale, più desideri)
Il significato diventa quindi un “evento” e non un'”identità” (evento ovvero “significato attualizzato nel tempo). Sostanziale per il significato e determinante del significato stesso è “l'esperienza del significato”. Essa è il continum dell'attualizzazione del significato, significato che si sviluppa e si reinterpreta.
I parlanti di una lingua condividono un
* “livello primario”, ovvero un sistema di regole che ciascuno di essi ha in qualche modo interiorizzato (nel quale la comprensione deve essere in un certo senso uniforme)
* “livello secondario”, ovvero un livello successivo al primario in cui vengono fuori le divergenze tra soggetti.
La conclusione è che “il lettore fa la letteratura”, poiché è il lettore che determina quelli che vanno considerati i fatti da osservare (poiché soggetto interpretante dotato di fini, interessi, e quindi di una propria “visione del mondo”!)
L'atto di riconoscere del letterario non è vincolato a qualcosa di presente nel testo, ma deriva da una “decisione collettiva”, decisione che resterà in vigore fino a quando una comunità di lettori o di credenti continuerà ad osservarla.
(comunità) I I I I I I I -------> // condivisione di un'idea che rende “letterario”
E' da ricordare che in questo modo <<non si elimina la libertà e l'autonomia del soggetto, ma gli si conferisce il considerevole potere di determinare le credenze che determinano il suo mondo>>.
Le proprietà del testo sono quindi “il risultato di certi modi di prestare attenzione”, e il testo diventa conseguenza delle nostre attività interpretative. Le strategie interpretative non appartengono interamente al lettore, esse sono di proprietà della comunità interpretativa. Sono infatti le comunità interpretative, non il testo o il lettore, che producono significati e che sono l'emergere delle caratteristiche formali. Le comunità interpretative sono formate da quanti condividono strategie interpretative non per leggere ma per scrivere testi. Le comunità interpretative comunque suggeriscono sempre l'idea di individui isolabili. Una comunità interpretativa non è oggettiva , poiché ha sempre una prospettiva, un'interesse.
E' così che critica non deve determinare il modo corretto di leggere ma determinare da quale prospettiva, tra tutte le possibili, la lettura dovrà prendere le mosse. La critica fa uso infatti di “strumenti politici”, ovvero “retorici”. In breve <<ha salvato la generalità affidandola alla retorica>>.
Sembra che il lettore sia l'unico centro di autorità a causa delle sue strategie interpretative; in realtà, per Fish, le strategie interpretattive non appartengono in maniiera totale al lettore, bensì alla comunità interpretativa della quale lui fa parte. Sono infatti le comunità interpretative, non il testo o il lettore, che producono significati. E' da ricordare che una comunità interpretativa non è mai oggettiva.
1) significato come evento che avviente durante la lettura (dimensiona temporale)
2)significato che sta tra testo e lettore
3)qualsiasi esperienza linguistica ci tocca in qualche modo e ci esercita pressioni interiori di qualche tipo
4)Linguaggio ordinario/linguaggio poetico (pag 34)
5)il messaggio trasmesso da un enunciato è parte del suo significato ma non si identifica con esso; è l'esperienza di un enunciato che costituisce il suo significato.
6)L'oggettrività di un testo è un'illusione
7)importanza della struttura superficiale e della struttura profonda. Si ha il palesarsi nel tempo della struttura superficiale e della nostra previsione di ciò che la struttura profonda si rivelerà essere.
8) gli errori commessi dal lettore sono parte dell'esperienza.
9) LETTORE INFORMATO: è un paralante che ha competenza nativa della lingua del testo, possiede appieno la conoscenza semantica, ha una competenza letteraria ecc. Tale lettore è un "ibrido", un lettore dieale (Fish stesso) che fa tutto il possibile per informarsi. Il lettore diventa strumento di analisi del testo, ovevro attraverso egli è possibile testare gli effetti del testo sul lettore. (è preferibile una soggettività riconosciuta come tale e sottoposta a controllo che un'ogegttività che alla fine si rivela illusoria.
10) Il METODO: diventare esperti in questo metodo significa chiedersi "Che cosa fa questo??"; è un metodo che coinvole direttamente chi lo usa e ne fa lo strumento di analisi e di percezione. Il metodo non trasforma materiali, bensì sensibilizza le menti all'atto della lettura.
11) STRATEGIE INTERPRETATIVE: in base a tali strategie il lettore esegue determinati atti interpretativi: inrealtà egli crea, scrive un "determinato testo". Se un secondo lettore metesse in atto strateg. interp. diverse egli comporrebbe effettivamente un altro testo.
12)COMUNITà INTERPRETATIVA: comunità costituita da quanti condividono "strategie interpretative" non per leggere testi, bensì per "scriverli". Esse fanno si che ogni lettore abbia in se "strategie che preesistono all'atto di lettura" (principi differenziali) e che strutturano la lettura stessa. Con le comunità interpretative si acquisiscono determinati modi di interpretare. (sarete d'accordo con me sole se siete gia d'accordo con me)
13) Non si può vedere un testo come indipendente; esso è sempre dipendente all'interpretazione.
14) le nostre preconoscenze (anche principi differenziali) predispongono la percezione
15)il SIGNIFICATO LETTERALE è l'unico significato plausibile in una data esperienza e in un dato contesto. Esistono quindi molti significati letterali, che mutano in base al contesto nel quale è inserito il testo. Quidni "tutte le frasi sono chiare (grazie ad un contensto che ne dlucida il significato) e al contempo ambigue (poichè non hanno un significato univoco e assoluto; il significato infatto avria dal contesto). Sarà impossibile disambiguare una frase, poichè esisteranno sempre casi nei quali qualla frasi potrà significare altro.
16) una frase non è mai staccata da un contesto, quindi non è mai recepira in modo neutro. Un contesto normale è solo uno speciale contesto anche se non lo riconosciamo come tale.
17) Una frase non esiste mai in astratto
18)il linguaggio viene sempre percepito all'interno di una struttura di norme e credenze (non solipsistiche); tale struttura che regola il significato è di tipo "sociale" (comunità interpretative).
19) il "vedere e riconoscere una poesia" è dovuto ad una "predisposizione a vederla": "occhi che vedono poesia". é ilm rpestare un certo tipo di attenzione che fa sì che determinate qualità poetiche scaturiscano dall'opera.
20) L'interpretazione non è l'arte di analizzare i significati, bensì di costruirli. LE strategie interpetative precedono la nostra comprensione e la veicolano.
21) L'io non esiste al di fuori delle categorie colelttive o convenzionali di pensiero che rendono possibile le sue operazioni. I signifiucati che conferisce ai testi non sono quindi suoi, bensì trovano origine da una determinata comunità interpretativa. I Significati comunque non saranno oggettivi, perchè sempre frutto di un punto di vsita individuale, ma nemmeno sogegttivi, perchè deriveranno dalla comunità interpretativa di appartenenza.
ISER
POLO ESTETICO e POLO ARTISTICO, Cos'è il testo? 1]1) Esisteva (ed esiste) la credenza che "un significato" sia celato nel testo e contenuto dal testo. Inoltre che tale significato sia "formulato dal testo".
Con l'astrattismo si arriva a ribastare tael schema, il testo (l'oggetto) diventa privo di signifiato univoca, e il significato slitta nella percezione del fruitore dell'opera (lettore).
2) Nel testo il lettore ricerca un "significato uniforme del testo": in realtà tramite la lettura avviene una "COSTRUZIONE DI COERENZA(GEstalt)" dapparte del lettore, la quale "armonizza" gli elementi interni e maschera le eventuali incoerenze.
3) detto questo si distingue tra "POLO ARTISTICO" , ovvero il testo dell'autore, e "POLO ESTETICO", ovvero la realizzazione del testo nel lettore. Il testo diventa quindi virtualmente posto a metà strada tra i due poli e non può essere ridotto nè all'entità testuale presentata dall'autore, nè alla sogegttività del lettore.
4) detto questo il "MESSAGGIO" è ricevuto dal lettore (passività derivante dal POLO ARTISTICO) e contemporaneamente composto ( attrività derivante dal POLO ESTETICO). Il significato è quindi un'iterazione dinamica dei due poli testuali.
5)La critica letteraria dovrebbe quindi porre l'attenzione verso il processo attraverso il quale si compie il significato e non verso il "prodotto"(che rimane sempre, almeno in una piccola parte, soggettivo).
6) bisogna precisare infatti che "per quanto possa essere individuale, l'atto di conposizione del testo dapparte del lettore avrà sempre delle caratteristiche verificabili intersoggetivamente. -----v Fish (appartenenza alla comunità interpretativa)
7) L' ESPERIENZA ESTETICA del significato tende sempre a trasmutare in DETERMINAZIONE DISCORSIVA. La determinazione discorsiva è la volontà del lettore a riferire la significanza vissuta dal lettore ad un oggetto esterno (testo). Potremmo dire che quindi il significato passa da una prima fase di intuizione estetica nella quale si presenta informe, e poi trasmuta in entità determinata facendo sì che il significato si determini tarmite la corrispondenza significato-oggetto.
8) Quando ci si distacca dall'esperienza estetica il significato, essendo compreso come espressione, diventa codificabile in valutazioni collettivamente riconosciute. E' tramite la determinazione discorsiva e la trasmisibilità del significato che esso può essere visto come "oggettivo". L'ogegttività assoluta però non esite; al massimo un'intersoggettività limitata ad una comunità interpretativa.
9) Importantissimo nel testo è "l'ELEMENTO DI INDETERMINATEZZA", il quale consente il gioco di PRODUZIONE-COMPRENSIONE dapparte del lettore. Più aanti vedremo i Blank e la NEgatività.
LETTORE IMPLICITO 2]
Abbiamo molti "lettori fittizi" che rappresentano alcune prospettive (parziali):
1) il LETTORE REALE, che conosciamo attraverso le sue reazioni documentate
2) il LETTORE IPOTETICO, sul quale ogni realizzazione del testo può essere proiettata
4) il LETTORE COMTEMPORANEO, anch'esso difficile da delineare poichè v'è un'interazione tra "codice collettivo" e "individuale".
5) il LETTORE INFORMATO (di FISH), il quale è un conoscitore della lingua, ha competenze letterarie, in più deve anche osservare le proprie reazioni durante il processo di attualizzazione (auto-osservazione). Tale elttore trae il significato sia da "strutture profonde", sia da "strutture di suiperficie" (conducono all'astrazione). In questo lettore si ha un "auto-affinamento", ed è il lettore stessoa d essere strumento per studiare le reazionid erivanti dal testo.
- LETTORE IMPLICITO; è il lettore non predeterminato, quelloc he include tutte quelle rpedisposizioni necessarie perchè l'opera eserciti i suoi effetti. Il testo deve infatti predisporre il lettore a posizionarsi nel mondo da esso creato e far si che il significato si incanali attraverso determinanti "prospettive" (i personaggi, il narratore, l'intreccio). NEssuna di queste prospettive tiene in se l'ìintero significato del testo, bensì il significato si colloca come intreccio e punto d'incontro di tali prospettive.
La graduale convergenza e il luogo d'incontro delle diverse prospettive non sono formulati però linguisticamente, così che il lettore è costretto ad immaginarli!
Il LETTORE IMPLICITO è quindi espressione del ruolo offerto dal testo (tramite le dievrse prospettive). Sarebbe la subordinazione del elttore al testo; poichè il lettore si subordina per poter fruire del testo, alsciandosi trasportare. Con il testo infatti esiste una successiva opera di "completamento" dapparte del lettore, che fa si che il letore formi quel significato soggettivo. Il lettore implicito è quindi il legame tra tutte le realizzazioni storiche e individuali nel testo. Così facendo esso rende possibile l'analisi degli effetti strutturati dal testo. Quindi il lettore compone un "significato" (sogegttivo) verso il quale però lo hanno guidato ed incanalato le strutture prospettiche del testo.
PSICANALISI: HOLLAND e LESSER
Holland indica il piacere estetico derivato da un turbamento temporaneo accompagnato dall'attesa che l'ordine sarà ristabilito. DIsturbo e controllo fanno sì che si generi piacere.
Lasser dice che l'opera d'arte diventa piena di significato proporzionalmente all'intensità con la quale impegna tutte le componenti psichiche. (egli comunque sbaglia mostrando quasi il lettore passivo). Questo ci fa collegare ad un altro concetto importantissimo :
effetto e risposta nascono da una relazione dialettica tra il "mostrare e il nasondere". Il lettore è spinto a lavorare attivamente sul testo tramite
- sovradeterminazione (processo mattivo di ricomposizione)5) il LETTORE INFORMATO (di FISH), il quale è un conoscitore della lingua, ha competenze letterarie, in più deve anche osservare le proprie reazioni durante il processo di attualizzazione (auto-osservazione). Tale elttore trae il significato sia da "strutture profonde", sia da "strutture di suiperficie" (conducono all'astrazione). In questo lettore si ha un "auto-affinamento", ed è il lettore stessoa d essere strumento per studiare le reazionid erivanti dal testo.
- LETTORE IMPLICITO; è il lettore non predeterminato, quelloc he include tutte quelle rpedisposizioni necessarie perchè l'opera eserciti i suoi effetti. Il testo deve infatti predisporre il lettore a posizionarsi nel mondo da esso creato e far si che il significato si incanali attraverso determinanti "prospettive" (i personaggi, il narratore, l'intreccio). NEssuna di queste prospettive tiene in se l'ìintero significato del testo, bensì il significato si colloca come intreccio e punto d'incontro di tali prospettive.
La graduale convergenza e il luogo d'incontro delle diverse prospettive non sono formulati però linguisticamente, così che il lettore è costretto ad immaginarli!
Il LETTORE IMPLICITO è quindi espressione del ruolo offerto dal testo (tramite le dievrse prospettive). Sarebbe la subordinazione del elttore al testo; poichè il lettore si subordina per poter fruire del testo, alsciandosi trasportare. Con il testo infatti esiste una successiva opera di "completamento" dapparte del lettore, che fa si che il letore formi quel significato soggettivo. Il lettore implicito è quindi il legame tra tutte le realizzazioni storiche e individuali nel testo. Così facendo esso rende possibile l'analisi degli effetti strutturati dal testo. Quindi il lettore compone un "significato" (sogegttivo) verso il quale però lo hanno guidato ed incanalato le strutture prospettiche del testo.
PSICANALISI: HOLLAND e LESSER
Holland indica il piacere estetico derivato da un turbamento temporaneo accompagnato dall'attesa che l'ordine sarà ristabilito. DIsturbo e controllo fanno sì che si generi piacere.
Lasser dice che l'opera d'arte diventa piena di significato proporzionalmente all'intensità con la quale impegna tutte le componenti psichiche. (egli comunque sbaglia mostrando quasi il lettore passivo). Questo ci fa collegare ad un altro concetto importantissimo :
effetto e risposta nascono da una relazione dialettica tra il "mostrare e il nasondere". Il lettore è spinto a lavorare attivamente sul testo tramite
- blank
AUSTIN e gli ATTI ILLOCUTORI
Si producono "atti illocutori", ovvero enunciati che hanno un valore convenzionale e che possono essere compresi solo mediante un preciso contesto situazionale. Austin afferma così che nella poesia non è presente una vera "forza illocutoria", poichè ciò che è detto non produce ciò che significa. Il testo è legato infatti ad un contesto situazionale che non può garantire il significato dei suoi enunciati. In realtà il testo conduce il lettore a "creare " un codice di lettura che conduce ad un significato. Quindi la poesia e la letteratura ha forza illocutoria.
SIMBOLO : è ciò che costituisce l'elemento non dato nel testo; una semplice parola ha bisogno di un riferimento immaginato che la configuri per predisporla ad essere percepita. Il simbolo è ciò che sta dietro ad ogni parola ed è ciò che dischiude i possibili significati che la accompagnano.
REPERTORIO: le convenzioni necessarie per lo stabilirsi di una situazione percettiva, il territorio familiare all'interno del testo (che si riferisce al reale). Esso è interessante perchè, pur essendo familiare, deve portare in una direzione non familiare. Ogni repertorio evoca determiunati " sistemi". Il sigificato può derivare anche dalla "negazione " del sistema. Il testo rappresenta quindi una reazione ai sistemi di pensiero che ha scelto ed incorporato. Questo perta il lettore ad un confronto con il sistema. L'oerò diventa così "segno di una storia (sistema) e insieme resistenza ad essa". In questo modo il lettore contemporaneo al libro si troverà egli stesso messo a confronto con convenzioni familiari in luce non familiare. è così che il testo consente ai lettori di trascendere le limitazioni delle loro vire reali (sistemi). E' così l'estensione della loro realtà. Il repertorio quindi ha due utilità : 1) dare nuova forma ai sistemi di riferimento; 2) fornire una truttura attraverso la quale veicolare ed organizzare il messaggio o il significato.
I diversi elementi del repertorio forniscono le linee-guida per il dialogo tra testo e lettore.
E' il "VALORE ESTETICO" (la soggettività del lettore) che condiziona la selezione del repertorio, andando così a deformare il testo riorganizzandolo in un sistema nuovo incentrato su un significato. E' il contrasto tra "repertorio familiare - nuiovo" che conduce al corrispettivo contrasto "significato familiare- nuovo".
STRATEGIE: Esse strutturano il repertorio, organizzando il materiale e le condizioni in base alle quali in materiale deve essere comunicato. In più incorporano tutte quelle procedure attraverso le quali l'atto linguistico abbia successo. E' proprio pèer questo che esiste in letteratura la cosìddetta "DEVIAZIONE", ovvero la violazione delle norme che strutturano il modo di comunicare (ad esmpio i versi, le rime, la difficolta di comprendere)ò. E' per quetso che la letteratura spesso abbandona il "linguaggio standard" e assume il "linguaggio, il canone estetico". LA violazione dello standard esercità una provoazione, che comincia ad attrarre il lettore. Le strategie progettano quindi le linee lungo le quali l'immaginazioine del elttore deve correre.
Le strategie sono un "codice primario" atraverso il quale il lettore trarrà "un codice secondario" (sogegttivo).
Struttura TEMA-ORIZZONTE: il tema è una data prospettiva di un dato momento, la quale però è presa in relazione all'orizzonte precedentemente intrapreso dal lettore, ovvero essa è compresa in base alle prospettive precedentemente intraprese. (è infatti impossibile che il lettore prenda contemporaneamente tutte le prospettive). La funzione delle propettive è determinare e selezionare un dato significato (circoscrivere un significato). Ogni tema (segmento, prospettiva) è al contempo Tema e specchio dell'orizzonte precedente. Esite quindi una dialettica tra il prima e i dopo. L'oggetto estetico (il significato) è costruito dal lettore tramite determinate razioni alla struttura tema-orizzonte. Ogni tema immediatamente (a causa del valore temporale) diventa esso stesso orizzonte determinante un tema successivo.
Il PUNTO DI VISTA ERRANTE
Il lettore, posizionandosi in varie propsettive in una dimensione temporae, è costretto a cogliere l'oggetto estetico (il significato) in varie manifestazioni parziali, attraverzo le quali deve attuare un processo di sintesi. Egli quindi vaga tra le varie prospettive in verca di quella unità di significato propria dell'oggeto estetico che sta cercando. Inotre opgni nuova propsettiva intrapresa comporta una ricodificazione delle prospettive adottate nello sfondo.
memoria (sfondo) - propettiva presente - aspettativa
Il punto di vista errante conduce il lettore a cercare una sintesi delle prospettive e quind a formare una "interpretazione coerente" (creazione di coerenza)o GESTALT, ovvero autocorrelazione di segni testuali. La gestalt emerge dalla priezione del lettore (osservazioni che sono soggettive), che però, dopo essere osservate, possono condure a Gestalten intersoggettive. Una gestalt può condurre a ulteriori gestalten da essa derivate. Ad esempio: Iago è geloso di Otello. PErchè?
In più vi è anche il feedback riguardante le Gestalten. Le Gestalten possono quindi mutare o abbirittura essere distrutte. Nella costruzione di G si possono formare contraddizioniend ambiguità. Spesso i sentimenti che percepiamo (come lo stupore ecc) sono dovute alla trasformazione delle nostre Gestalten, dovuta ad uno scontro tra g. discordanti. La possibilità di percepire noi stessi e la ditruzione o riconfuitazioen delle nostre Gestalten ci conduce all'ESTRANIAZIONE: essa fa sì mche il lettore venga a trovarsi come spettatore di sè stesso e del proprio coinvolgimento.
IMMAGINI : emergono dal lettore ma sono anche guidate da segnali testuali che le proiettano in lui. Esso sono al di sotto della soglia della coscienza. Le c hiameremo "SINTESI PASSIVE", al contrario delle GEstalt che sono invece sintesi attive della coscienza. Le sintesi passive precedono il giudizio. L'Immagine non è nè il dato empirico, nè ancora idea o concetto formato. L'immagine è fondamentale pe la rappresentazione. Essa si riferisce al non dato o all'assente, dotandolo di presenza. Essa fonda il proprio esistere su una mancanza testuale che costringe il lettore ad immaginare. A riguardo "il testo tace davanti a ciò che dice". I meccanismi di feedback esistono anche con le immagini; pure il sistema orizonte-tema è applicabile alle immagini. Ogni immagine rievocata, a causa del suo mutare nel tempo, non è mai uguale a se stessa, bensì trasmuta in un continuo nuovo. Vi è quindi un'esperienza altamente individuale del significato, il quale non può mai essere ripetuto totalmente nella stessa forma. Vi è quindi l'impossibilità di ripetere la medesima esperienza una seconda volta.
Qunado ualcosa accade al lettore, è quando ciò accade che egli cerca e costituisce il significato.
introduzione aI BLANK
L'interazione diadica tra testo e lettore agisce tramite "buchi vuoti", blank, i quali costringono il lettore a rimpirli tramite proiezioni. Le proiezioni non sono però totalmente libere, bensì sono veicolate dal dato testuale e dalle strutture. L'impossibilità di comunicare al 100 per 100 la si coglie anche prendendo le "metaprospettive": ovvero la visione della visione dell'altro che ha di me. Questa è impossibile da cogliere, ed è riempita tramite proiezioni dell'individuo. E' il vuoto che deve essere colmato tramite la comunicazione. LE lacune, le omissioni sono i blank che incitano il lettore ad immaginare e a proiettare, e quindi a lavorare attivamente sul testo. Con i Balnk è importante ricordare che signifante è ciò che viene detto, ma ancora di più può esserlo ciò che è taciuto. C'è quindi un'interazione dinamica tra la "rivelazione" e il "nascondimento".
PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE DI INGARDEN: vi sono punti di indeterminazione (elementi potenziali) che rendono aperto l'oggetto intenzionale , così che vanno a consentire uno spettro di concretizzazioni diverse (proiezioni del lettore). LE indeterminazioni comunque posso stimolare all'immaginazione ma non richiedonbo un completamento obbligatorio.
BLANK
Il principio di indeterminazione spinge ad un completamento; il Blank invece spinge perlopiù ad una "combinazione" di elementi testuali la cui connessione è implicita, ovevro taciuta. I balnk sonp così le connessioni vuote che separano gli schemi (anche le Gestalten) e le prospettive testuali. il bank quindi un'omissione di connessione, la quale stimola la creazione di connettivi. Il PRincipio di indeterminazione invece si riferisce ad elementi più singoli, i quali devono essere completati (es: un protagonista il cui colore dei capelli è taciuto). I blank inoltre danno origine ad immagini iniziali che poi bengono riconofutare e modificate (quindi ad immagini di primo , secondo.. grado).I balnk condizionano quindi l'urto delle immagini e il lettore è in una continua ricodifica delle immagini che trasmutano. il blank è qiuindi la sospensione della connettibilità tra segmenti testuali, che incita il lettore a creare una connessione.
NEGAZIONI
La negazione è la negazione delle norme o dei codici; quando essa interviene introduce blank tra il vecchio (e oramai soppiantato e cirticato) e il nuovo (che ha ancora da formarsi), cosìcchè implica la confutazione delle norme criticate e rese negativamente. Le negazioni possono essere anche non m,eramente testuali, bensì sulle Gestalten. Esse possono essere negate continuamente e riconfutate.
Le negazioi e i balnk indicano che il testo ha un retroterra non formulato; questo nulla, vuoto che si contrappone al testo è detto negatività, ovvero quel vuoto che consente di trascendere il significato letteraale delle parole
I diversi elementi del repertorio forniscono le linee-guida per il dialogo tra testo e lettore.
E' il "VALORE ESTETICO" (la soggettività del lettore) che condiziona la selezione del repertorio, andando così a deformare il testo riorganizzandolo in un sistema nuovo incentrato su un significato. E' il contrasto tra "repertorio familiare - nuiovo" che conduce al corrispettivo contrasto "significato familiare- nuovo".
STRATEGIE: Esse strutturano il repertorio, organizzando il materiale e le condizioni in base alle quali in materiale deve essere comunicato. In più incorporano tutte quelle procedure attraverso le quali l'atto linguistico abbia successo. E' proprio pèer questo che esiste in letteratura la cosìddetta "DEVIAZIONE", ovvero la violazione delle norme che strutturano il modo di comunicare (ad esmpio i versi, le rime, la difficolta di comprendere)ò. E' per quetso che la letteratura spesso abbandona il "linguaggio standard" e assume il "linguaggio, il canone estetico". LA violazione dello standard esercità una provoazione, che comincia ad attrarre il lettore. Le strategie progettano quindi le linee lungo le quali l'immaginazioine del elttore deve correre.
Le strategie sono un "codice primario" atraverso il quale il lettore trarrà "un codice secondario" (sogegttivo).
Struttura TEMA-ORIZZONTE: il tema è una data prospettiva di un dato momento, la quale però è presa in relazione all'orizzonte precedentemente intrapreso dal lettore, ovvero essa è compresa in base alle prospettive precedentemente intraprese. (è infatti impossibile che il lettore prenda contemporaneamente tutte le prospettive). La funzione delle propettive è determinare e selezionare un dato significato (circoscrivere un significato). Ogni tema (segmento, prospettiva) è al contempo Tema e specchio dell'orizzonte precedente. Esite quindi una dialettica tra il prima e i dopo. L'oggetto estetico (il significato) è costruito dal lettore tramite determinate razioni alla struttura tema-orizzonte. Ogni tema immediatamente (a causa del valore temporale) diventa esso stesso orizzonte determinante un tema successivo.
Il PUNTO DI VISTA ERRANTE
Il lettore, posizionandosi in varie propsettive in una dimensione temporae, è costretto a cogliere l'oggetto estetico (il significato) in varie manifestazioni parziali, attraverzo le quali deve attuare un processo di sintesi. Egli quindi vaga tra le varie prospettive in verca di quella unità di significato propria dell'oggeto estetico che sta cercando. Inotre opgni nuova propsettiva intrapresa comporta una ricodificazione delle prospettive adottate nello sfondo.
memoria (sfondo) - propettiva presente - aspettativa
Il punto di vista errante conduce il lettore a cercare una sintesi delle prospettive e quind a formare una "interpretazione coerente" (creazione di coerenza)o GESTALT, ovvero autocorrelazione di segni testuali. La gestalt emerge dalla priezione del lettore (osservazioni che sono soggettive), che però, dopo essere osservate, possono condure a Gestalten intersoggettive. Una gestalt può condurre a ulteriori gestalten da essa derivate. Ad esempio: Iago è geloso di Otello. PErchè?
In più vi è anche il feedback riguardante le Gestalten. Le Gestalten possono quindi mutare o abbirittura essere distrutte. Nella costruzione di G si possono formare contraddizioniend ambiguità. Spesso i sentimenti che percepiamo (come lo stupore ecc) sono dovute alla trasformazione delle nostre Gestalten, dovuta ad uno scontro tra g. discordanti. La possibilità di percepire noi stessi e la ditruzione o riconfuitazioen delle nostre Gestalten ci conduce all'ESTRANIAZIONE: essa fa sì mche il lettore venga a trovarsi come spettatore di sè stesso e del proprio coinvolgimento.
IMMAGINI : emergono dal lettore ma sono anche guidate da segnali testuali che le proiettano in lui. Esso sono al di sotto della soglia della coscienza. Le c hiameremo "SINTESI PASSIVE", al contrario delle GEstalt che sono invece sintesi attive della coscienza. Le sintesi passive precedono il giudizio. L'Immagine non è nè il dato empirico, nè ancora idea o concetto formato. L'immagine è fondamentale pe la rappresentazione. Essa si riferisce al non dato o all'assente, dotandolo di presenza. Essa fonda il proprio esistere su una mancanza testuale che costringe il lettore ad immaginare. A riguardo "il testo tace davanti a ciò che dice". I meccanismi di feedback esistono anche con le immagini; pure il sistema orizonte-tema è applicabile alle immagini. Ogni immagine rievocata, a causa del suo mutare nel tempo, non è mai uguale a se stessa, bensì trasmuta in un continuo nuovo. Vi è quindi un'esperienza altamente individuale del significato, il quale non può mai essere ripetuto totalmente nella stessa forma. Vi è quindi l'impossibilità di ripetere la medesima esperienza una seconda volta.
Qunado ualcosa accade al lettore, è quando ciò accade che egli cerca e costituisce il significato.
introduzione aI BLANK
L'interazione diadica tra testo e lettore agisce tramite "buchi vuoti", blank, i quali costringono il lettore a rimpirli tramite proiezioni. Le proiezioni non sono però totalmente libere, bensì sono veicolate dal dato testuale e dalle strutture. L'impossibilità di comunicare al 100 per 100 la si coglie anche prendendo le "metaprospettive": ovvero la visione della visione dell'altro che ha di me. Questa è impossibile da cogliere, ed è riempita tramite proiezioni dell'individuo. E' il vuoto che deve essere colmato tramite la comunicazione. LE lacune, le omissioni sono i blank che incitano il lettore ad immaginare e a proiettare, e quindi a lavorare attivamente sul testo. Con i Balnk è importante ricordare che signifante è ciò che viene detto, ma ancora di più può esserlo ciò che è taciuto. C'è quindi un'interazione dinamica tra la "rivelazione" e il "nascondimento".
PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE DI INGARDEN: vi sono punti di indeterminazione (elementi potenziali) che rendono aperto l'oggetto intenzionale , così che vanno a consentire uno spettro di concretizzazioni diverse (proiezioni del lettore). LE indeterminazioni comunque posso stimolare all'immaginazione ma non richiedonbo un completamento obbligatorio.
BLANK
Il principio di indeterminazione spinge ad un completamento; il Blank invece spinge perlopiù ad una "combinazione" di elementi testuali la cui connessione è implicita, ovevro taciuta. I balnk sonp così le connessioni vuote che separano gli schemi (anche le Gestalten) e le prospettive testuali. il bank quindi un'omissione di connessione, la quale stimola la creazione di connettivi. Il PRincipio di indeterminazione invece si riferisce ad elementi più singoli, i quali devono essere completati (es: un protagonista il cui colore dei capelli è taciuto). I blank inoltre danno origine ad immagini iniziali che poi bengono riconofutare e modificate (quindi ad immagini di primo , secondo.. grado).I balnk condizionano quindi l'urto delle immagini e il lettore è in una continua ricodifica delle immagini che trasmutano. il blank è qiuindi la sospensione della connettibilità tra segmenti testuali, che incita il lettore a creare una connessione.
NEGAZIONI
La negazione è la negazione delle norme o dei codici; quando essa interviene introduce blank tra il vecchio (e oramai soppiantato e cirticato) e il nuovo (che ha ancora da formarsi), cosìcchè implica la confutazione delle norme criticate e rese negativamente. Le negazioni possono essere anche non m,eramente testuali, bensì sulle Gestalten. Esse possono essere negate continuamente e riconfutate.
Le negazioi e i balnk indicano che il testo ha un retroterra non formulato; questo nulla, vuoto che si contrappone al testo è detto negatività, ovvero quel vuoto che consente di trascendere il significato letteraale delle parole
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